Quando osserviamo da vicino gli insegnamenti del Buddha, scopriamo che il suo approccio è molto simile a quello scientifico e ciò ha naturalmente suscitato grande interesse verso il buddhismo da parte delle persone con una mentalità moderna. La somiglianza di base tra l'approccio buddhista e quello della scienza risulta chiaro quando esaminiamo l'atteggiamento buddhista verso i fatti dell'esperienza che, come quello scientifico, è un atteggiamento analitico...
Il Nibbana
Lo Yogi che desidera realizzare il Nibbana tenta di conoscere le cose fenomeniche come realmente sono. Con la mente ben concentrata investiga il suo sé ed arriva a scoprire che quella realtà chiamata “Ego – Anima – Sé” non è altro che una effimera composizione di mente e materia – la prima formata da stati mentali fluttuanti che sorgono come risultato dei sensi in contatto con i loro oggetti stimolanti; mentre la seconda formata da forze e caratteristiche che si manifestano in vari fenomeni.
I fondamenti del buddhismo
Dopo aver raggiunto l'Illuminazione il Buddha impartì numerosi insegnamenti. Egli impartiva i suoi insegnamenti in accordo alle predisposizioni dei suoi vari discepoli, con l'unico scopo di individuare la via più adatta per ognuno per raggiungere l'Illuminazione. Come risultato il Buddhismo oggi offre un insieme molto vasto di insegnamenti che costituiscono un versatile gruppo di metodi e tecniche per sviluppare le qualità della propria mente fino a raggiungere l'Illuminazione.
Il Buddha
Il Buddha, il cui nome era Siddharta Gautama, visse nell'India del Nord nel VI sec. a.C. Secondo la leggenda egli nacque durante il viaggio che doveva portare la regina Maya, moglie del capo del clan degli Sakya, il nobile guerriero Suddhodana, a partorire il primo figlio nella casa paterna, secondo la tradizione del tempo. Ma la tradizione vuole che la giovane non raggiungesse mai la casa e partorisse in un boschetto, mettendo al mondo colui che diventerà il Buddha.
Le Quattro Nobili Verità
Nel suo primo discorso dopo l'Illuminazione, o realizzazione sulla vera natura della realtà, il Buddha mise in moto la Ruota del Dhamma tenendo un discorso a quelli che poi sarebbero diventati i suoi primi 5 discepoli. In quel discorso il Buddha espose quello che costituisce il cuore del suo insegnamento, il messaggio che ha lasciato all'umanità.
Questa è l'esposizione delle Quattro Nobili Verità che sono parte integrante della vita di ogni essere vivente.
La prima Nobile Verità: l'esistenza della Sofferenza.
Nel primo punto del suo insegnamento il Buddha espose con chiarezza la situazione di sofferenza caratteristica del nostro stato di esistenza, che comprende la sofferenza della malattia, dell'invecchiamento, della povertà, della morte, ma anche il disagio nel non ottenere ciò che desideriamo o nel perdere cio a cui teniamo. Va compreso correttamente il motivo per cui il Buddhismo pone come stadio fondamentale del proprio sviluppo spirituale la consapevolezza del proprio stato di sofferenza. L'obiettivo del sentiero spirituale buddhista è quello di raggiungere la completa liberazione dalla sofferenza.
I Concili del buddhismo
I Concili buddhisti sono delle assemblee generali di monaci buddhisti tenutesi dopo la morte del Buddha storico, Siddharta Gautama al fine di evitare la perdita o lo snaturamento dell'insegnamento del Maestro.
Il Primo Concilio Buddhista (483 a.C.): si tenne poco dopo la morte di Gautama, a Rajagriha, sotto il patrocinio del re Ajatasatru di Magadha, e presieduto da un monaco di nome Mahakasyapa. L'obiettivo del Concilio era quello di raccogliere tutti i discorsi del Buddha (sutra) e di codificare le regole monastiche (vinaya): Ananda, uno dei discepoli più vicini al Buddha nonchè suo cugino, fu incaricato di recitare i discorsi del Buddha, e Upali, un altro discepolo, i vinaya.